IL VOLTO DI UN'ALTRA di Pappi Corsicato
(Italia, 2011, 84’)
Regia: Pappi Corsicato, sceneggiatura: Pappi Corsicato, Monica Rametta, Gianni Romoli, fotografia: Italo Petriccione, scenografia: Andrea Crisanti, interpreti: Laura Chiatti, Alessandro Preziosi, Iaia Forte.
«Con una leggerezza da puro genio situazioni sta della pop-art, Corsicato racconta la storia di una diva sul viale del tramonto dell’audience, sposata con un chirurgo plastico, che dopo essere miracolosamente scampata a un incidente, decide comunque di fingere di essere sfigurata pur di rilanciare la trasmissione tv del cinico consorte. Detto della geniale performance di Laura Chiatti che pronuncia probabilmente la più bella battuta dell’anno (ammesso che odiate le ballerine) e di un Preziosi che tira fuori uno charme infido e velenoso come un Karlheinz Böhm d’antan, Corsicato, giocando di citazioni e rimandi visivi, mena fendenti con gioia assoluta coadiuvato dalla complicità di Iaia Forte che si presta per una meravigliosa gag che nemmeno Bombolo e Nando Cicero dei tempi d’oro! Il volto di un’altra è il cinema italiano che brucia gli steccati fra impegno e divertimento, producendo una geniale ventata d’irriverenza che urla il primato dello stile e dello sguardo. Il cinema secondo Pappi Corsicato è la resistenza all’idiozia e alla banalità. È il piacere dell’intelligenza che si fa segno e provocazione. È il rifiuto di cedere al discorso dominante. Insomma: Pappi Corsicato continua a fare cinema in un paese in cui se ne fa sempre meno ma in compenso se ne parla tantissimo.»
Giona A. Nazzaro,
MicroMega
«Un “disordine ordinato”, una torta deliziosa, dai piaceri schermici stratificati e ibridi, che solo lui sa adornare così, con ciliegine di “musical”. Un “big carnival” attorno alla deturpazione facciale di una superstar tv. […] Corsicato crea una colonna sonora (e una gestualità recitativa parabrechtiana) da film Disney di Robert Stevenson anni ‘60 che ha il compito di smuovere le immagini e alzare o abbassare l’ironia del racconto e la qualità della farsa (affidando alla suora Iaia Forte un ruolo da Kathleen Freeman).»
Roberto Silvestri,
Il Manifesto