INTERZONA: EVENTO ANNULLATO
Clock DVA (dark electronic_UK)
Sheffield. South Yorkshire, Inghilterra. Fine degli anni ’70. Crisi totale del settore siderurgico: le fabbriche chiudono, nelle poche rimaste in funzione le macchine cominciano a fare il lavoro degli uomini e gli uomini per le strade cominciano a comportarsi come automi. Quale altro ambiente sociale devastato poteva essere la molla migliore per far diventare musica la visione di futuro disumanizzato di un giovane intellettuale armato di sax e pazzo per il punk e la sua attitudine iconoclasta? Precisamente è il 1978, lui è Adi Newton e il suo malvagio sax è lo strumento che sputerà le prime note dei neonati Clock DVA, il gruppo che con Cabaret Voltaire e Human League - non a caso anche loro di Sheffield - ha ridefinito la musica popolare di lì a seguire.
Clock come Clockwork Orange, omaggio a Burgess e nome kubrickiano anche nel DVA: perchè dva significa due in russo e anche nella lingua nadsat inventata da Burgess per Alex di Arancia Meccanica e i Clock DVA sono solo in due, appunto.
La passione per i Kraftwerk e per le avanguardie storiche del combo è evidente, dadaismo e paesaggi desolati, industriali ed interiori, che non prendono però la via scontata electro industrial che tirava all epoca: è più musica concreta per riti esoterici, quella dei Clock DVA, jazz paranoico, tribalismo futuribile, rumorismo, psichedelia acida. L’umanesimo anti-alienazione prende la piega del jazz-rock nichilista: una sorta di funk bianco gotico devoto al free jazz e corroborato dalla voce minacciosa e monocorde di Adi. Prima della techno di Detroit, prima dell’house di Chicago, prima della rave culture, i ritmi ossessivi e glaciali dei Clock DVA danno voce alla decadenza dance di un ipotetico dancefloor post bomba.
I suoni sono notturni, grondanti erotismo inquietante, sposati a liriche austere e raffinate di stupefacente caratura autoriale, figli di una sorta di immaginario proto cyberpunk, palesatosi nei Clock DVA decenni prima di diventare patrimonio del mainstream.
Oggi, 2014, la capacità di rimettersi in gioco dei Clock DVA è sorprendente: il loro è uno show attualissimo che è perfetta integrazione tra suono e immagine. Oggi, che la musica la fanno le macchine, che la tecnologia ha svelato in pieno il suo portato malsano, ha un che di terapeutico vedere Adi Newton sul palco che veicola le ansie del post moderno attraverso le metronomie elettroniche, con un techno pop che diventa strumento perfetto per liberare tutta la potenza narrativa dei pezzi.
Live si libera la carica e la prepotenza che hanno permesso ai Clock DVA di superare il punk e l’EBM: stati di trance da loop e un persistente alone di occulto, perchè è quando tutto si fa incerto che si scovano modi inediti di creare e nuovi livelli dell'essere.
(dgz)
https://myspace.com/clockdvaauthorized
In apertura il dj set:
Elle est E (electro-punk/synth pop/french electro/german electro/minimal synth/witch house/alternative/glitch_IT)
https://www.facebook.com/DjElleestE?fref=ts
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Contributo di 16.00€ fuori campo Iva ai sensi dell'art.4 del DPR 633 del 26/10/1972.
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>>SALETTA - FINO A MEZZANOTTE<<
CINEMALBUIO.
La faccenda è semplice e intrigante: E' sabato. Mentre in sala media il sound system fa il suo dovere, entrando nella saletta di Interzona ti ritrovi nel mini cinema perfetto che hai sempre voluto. Sposti la tenda fonoassorbente e al buio della cine-darkroom c'è un film che... sorpresa! IZ sceglie la pellicola, tu te la godi.
Più di una stanza di decompressione, più di un salottino con la tele accesa e un vecchio VHS: psichedelia e mistero nel cinema al buio! Please turn your phone off.
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