Svastiche idiote
Il 12 luglio portiamo a città e provincia (e all'Amia) le foto e gli indirizzi dove spuntano. Chiedendo immediata eliminazione. E magari ne copriamo qualcuna anche noi, con i colori di Verona! Ci state? La risposta che possiamo dare, la risposta di sempre, sta nell'azione collettiva alla luce del sole. Nella partecipazione che unisce le persone nella svolta che il singolo non crede possibile. Una società in difficoltà tende a dividere nettamente il bianco dal nero: il giusto dallo sbagliato: il problema dalla soluzione. Risposta che maschera il problema, lo aggira, non lo affronta e produce solamente danni. Da un lato i giusti, dall’altro ci sono gli sbagliati, dividere gli uni dagli altri. Come scrive il partito neo nazista lombardo: “L'Europa è bianca! Lotta con noi a salvaguardia della nostra identità”. Ecco, questa semplificazione non ha alcun fondamento di verità! Allora, come comportarsi davanti ai simboli nazisti graffitati in giro per la città? Chi li dissemina sui cassonetti, sui cartelli stradali, sui muri da quale bisogno è spinto? Cosa vuole comunicare? Le svastiche sono forse una banale risposta alla solitudine che crea violenza? Una solitudine prodotta da un modello di società che porta a separarci? Ogni uomo e donna è fautore della società in cui viviamo. Prima di escludere gli altri è necessario partire da sé, prendersi carico di parte del problema ed essere parte della soluzione. Per stare un po’ meglio tutti, e anche un po’ più tranquilli ;-)